Battaglia di Fort Donelson

Battaglia di Fort Donelson
parte della guerra di secessione americana
La battaglia di Fort Donelson in un dipinto a colori del 1887.
Data11-16 febbraio 1862
LuogoFort Donelson, nella Contea di Stewart (Tennessee)
Esitovittoria unionista[1]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
24.531[2]16.171[2]
Perdite
507 morti
1.976 feriti
208 tra dispersi e prigionieri[3].
327 morti
1.127 feriti
12.392 tra dispersi e prigionieri[3]
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La battaglia di Ford Donelson fu combattuta dall'11 al 16 febbraio del 1862 nell'ambito del Teatro Occidentale della guerra di secessione americana. La cattura da parte dell'Unione del confederato Fort Donelson - una fortezza posizionata nei pressi del confine tra Tennessee e Kentucky sulle sponde del fiume Cumberland - aprì alla penetrazione dello stesso corso d'acqua, un'importante via d'accesso per la programmata invasione del territorio Sudista.

Il successo consentirà anche al Brigadier generale Ulysses S. Grant, fino ad allora un oscuro ufficiale ed in gran parte comandante ancora non riconosciuto ufficialmente, di ottenere la promozione al grado di Maggior generale; lo scontro gli varrà inoltre anche l'appellativo di "Unconditional Surrender".

Grant mosse il proprio esercito lungo un percorso di 19 km via terra fino a giungere davanti al Forte tra il 12 e il 13 di febbraio, conducendo numerosi piccoli attacchi con lo scopo di sondare la situazione sul campo; anche se in quel momento il nome non era ancora in uso le truppe che servivano sotto Grant erano il nucleo della futura Armata del Tennessee[4].

Il 14 seguente cannoniere unioniste guidate dal "Flag officer" Andrew Hull Foote tentarono di aver ragione sul fortino con un bombardamento via fiume, ma furono costrette a ritirarsi dopo aver subito gravi danni dalle postazioni a pelo d'acqua delle batterie d'artiglieria avversarie.

Il giorno 15 il comandante nemico John Buchanan Floyd (ex ministro della presidenza di James Buchanan), vedutosi circondato e messo alle strette da tutte le parti, lanciò un'offensiva a sorpresa contro il fianco destro della fanteria Nordista nel tentativo di aprirsi un varco per una via di fuga fino a Nashville; ma Grant, che si trovava lontano dal campo di battaglia all'inizio dell'attacco, si diresse velocemente in prima linea per radunare i suoi uomini e contrattaccare.

Nonostante avesse ottenuto un parziale successo riuscendo ad aprirsi la strada per un ritiro, Floyd smarrì il controllo dei propri nervi e ordinò ai suoi uomini di tornare indietro. La mattina successiva egli, assieme al suo 2° Gideon Johnson Pillow, riuscirà a scappare con un piccolo distaccamento di truppe; il loro sostituto al comando, Simon Bolivar Buckner, più tardi entro quella stessa giornata accetterà i termini di resa incondizionata impostigli da Grant. Espugnato e reso inoffensivo Fort Donelson la strada per avanzare in direzione Sud era aperta.

  1. ^ NPS
  2. ^ a b Gott, pp. 284–288. La forza dell'Unione include sia le unità dell'esercito che quelle della marina.
  3. ^ a b Gott, pp. 284–85, 288.
  4. ^ Woodworth, p. 10.

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